Nomi per ditte edili : guida per scegliere il nome giusto nell’edilizia

Quando pensiamo al settore dell’edilizia, ci vengono subito in mente gru, cemento, mattoni e grandi progetti. Spontaneamente, diciamoci la verità, non associamo il mondo delle costruzioni alla comunicazione o al marketing. Eppure, anche nel mondo delle costruzioni il brand naming e i nomi per ditte edili giocano un ruolo fondamentale: un nome efficace può costruire reputazione, trasmettere valori e aprire la strada a nuove opportunità.

Un buon nome è come delle fondamenta invisibili: sostiene la credibilità dell’azienda, comunica solidità e affidabilità, e al tempo stesso può evocare innovazione e visione strategica.

In questo articolo faremo una panoramica sui nomi delle principali aziende edili in Europa e in Italia, analizzeremo esempi di naming efficace e proporremo riflessioni da naming strategist per capire come scegliere il nome giusto per una nuova impresa di costruzioni.

I grandi player europei: tra naming storici e naming innovativi

In Europa troviamo colossi che hanno fatto la storia delle infrastrutture. Molti di loro hanno nomi nati in epoche in cui il branding non era ancora centrale, eppure oggi funzionano ancora grazie alla forza della loro legacy.

Strabag (Austria): breve, incisivo, forte. Il nome Strabag deriva da Straßenbau-AG, che in tedesco significa letteralmente “società per la costruzione di strade”. Il nome è apparso ufficialmente nel 1930, come forma abbreviata di "Straßenwalzenbetrieb vormals H. Reifenrath Gesellschaft mit beschränkter Haftung" (ossia "azienda di rulli stradali, precedentemente H. Reifenrath GmbH"). In patria è descrittivo, all’estero diventa un suono robusto e memorabile.

Skanska (Svezia): nome muscolare e memorabile con la ripetizione di “sk”. Suona internazionale pur mantenendo una radice scandinava. La società è nata nel 1887 con il nome Aktiebolaget Skånska Cementgjuteriet, che in svedese significa circa “fabbrica di prefabbricati in calcestruzzo della Scania”. La parola Skånska si riferisce alla regione svedese della Scania (Skåne). Nel 1984, l'azienda semplificò il suo nome rendendo Skanska il marchio ufficiale, in linea con l’uso internazionale consolidato.

Ferrovial (Spagna): Il nome Ferrovial deriva chiaramente dal settore ferroviario, che fu la base delle attività iniziali della società. L'azienda fu fondata nel 1952 da Rafael del Pino y Moreno, con l'obiettivo principale di occuparsi della manutenzione e del rinnovo delle traverse ferroviarie in legno per conto di Renfe, l'ente ferroviario spagnolo. Il termine Ferrovial evoca proprio questa matrice: la radice "ferro-" e l'attività ferroviaria. Coerente con le origini, trasmette autorevolezza, ma rischia di risultare limitante.

NCC AB (Svezia): NCC sta per "Nordic Construction Company". Questo nome è stato coniato nel 1988, in seguito alla fusione tra due grandi imprese svedesi: Johnson Construction Company (JCC) e Armerad Betong Vägförbättringar (ABV).Tre lettere secche e veloci, che comunicano concretezza e professionalità senza fronzoli. Le sigle sono spesso adottate in questo settore: brevi e professionali, lasciano tuttavia poco spazio alla narrazione valoriale.

👉 Insight da naming strategist: I nomi delle ditte edili nate prima del 2000 non erano progettati per comunicare valori o trasmettere una visione: servivano semplicemente a identificare il settore di appartenenza. Alcuni, grazie alla loro storia e reputazione consolidata, hanno mantenuto il nome originale pur essendo ormai desemantizzati, riuscendo comunque a crescere. Altri, invece, hanno scelto di adottare nuovi naming per aggiornare la loro immagine o adattarsi alle esigenze di un mercato più moderno e competitivo. Oggi molti gruppi scelgono il rebranding per proiettarsi verso il futuro.

I nomi evocativi: quando l’ingegno diventa brand

Negli ultimi decenni, sempre più imprese europee hanno adottato nomi evocativi, capaci di raccontare una storia e trasmettere un’identità più ambiziosa:

Vinci (Francia): La società nacque nel 1899 come Société Générale d’Entreprises (SGE), fondata da Alexandre Giros e Louis Loucheur. Nel 2000, la SGE contatta Nomen e camba il proprio nome in Vinvi. La scelta è un chiaro omaggio a Leonardo da Vinci, simbolo universale di ingegno, innovazione e creatività tecnica, valori che il gruppo voleva incarnare nel suo nuovo marchio internazionale.

Eiffage (Francia): L’attuale Eiffage nasce nel 1993 dalla fusione di diverse imprese storiche delle costruzioni francesi: Fougerolle, Quillery, Beugnet e La Société Auxiliaire d’Entreprises Électriques et de Travaux Publics (SAE). Eiffage prende il nome da Gustave Eiffel, come tributo al simbolo del sapere ingegneristico francese, e fu introdotto nel 1993 per dare una nuova identità al gruppo nato dalla fusione di più imprese storiche.

Acciona (Spagna): Il nome Acciona fu adottato nel 1997 in seguito alla fusione tra due storiche società: Entrecanales y Távora (fondata nel 1931) e Cubiertas y MZOV. Il nome richiama un luogo emblematico — il Museo Interattivo della Scienza di Alcobendas — contribuendo a dare un'immagine fresca, innovativa e radicata nel territorio.

Implenia (Svizzera): Implenia nasce nel 2006 dalla fusione di due storiche imprese di costruzioni svizzere: Zschokke Holding SA e Batigroup Holding AG. Il nome "Implenia" fu scelto come marchio nuovo e neutrale per rappresentare l’identità unificata del gruppo. Non è un acronimo, ma deriva dal latino “implere” (riempire, completare, portare a compimento) e richiama l’idea di costruire, realizzare e completare progetti complessi.

👉 Insight da naming strategist: un nome evocativo e ben studiato è come un ponte tra passato e futuro: dà autorevolezza, ma anche apertura all’innovazione.

L’Italia dell’edilizia: tra cognomi storici e nuove visioni

In Italia il discorso è lo stesso, convivono due approcci: i nomi tradizionali basati sui cognomi e i rebranding moderni pensati per il mercato globale.

  • Astaldi, Ghella, Pizzarotti, Rizzani de Eccher: tutti esempi di aziende che si affidano al cognome del fondatore. Trasmettono radici, tradizione e serietà: in un settore dove fiducia e reputazione sono vitali, questa scelta funziona da sempre.
  • ICOP (Impresa Costruzioni Petrucco): un acronimo chiaro, facile da ricordare, che resta comunque legato al cognome familiare.
  • Itinera: raffinato e colto, deriva dal latino e richiama l’idea di strada, viaggio, infrastruttura. Un nome che parla di movimento e progresso.
  • Webuild: forse il caso più emblematico. Ex Salini Impregilo, ha scelto un naming inglese, semplice e universale, che suona come un invito: “noi costruiamo”. È diretto, internazionale e molto più funzionale per competere sui mercati globali. Questo stile di nome fondato su "We+verb” è una strategia e tendenza di naming che osserviamo in molti settori. 
  • Arcadis: con radici mitologiche (Arcadia), evoca equilibrio e sostenibilità. La salamandra del logo rafforza il posizionamento green e innovativo.

👉 Insight da naming strategist: I cognomi funzionano bene a livello locale, ma i mercati globali richiedono nomi evocativi, internazionali e facili da pronunciare. Una sfida interessante per chi fa branding.

Nuovi naming firmati Nomen: Nexstone, Uperio, Atiko.

Tre esempi recenti mostrano come il naming possa diventare strumento di narrazione e posizionamento strategico.

  • Nexstone – Creato per Colas. Unisce “stone” (tradizione, solidità) a “next” (futuro, innovazione). Perfetto per comunicare sostenibilità e transizione ecologica.
  • Uperio – Nato dalla fusione di Matebat e Arcomet. Breve, diretto, richiama “up” (verso l’alto), sia in senso letterale (gru) che figurato (servizio superiore).
  • Atiko – Scelto per JA Delmas in Africa occidentale. Ispirato a un simbolo adinkra, rappresenta forza, coraggio e collaborazione. Breve, sonoro, facile da ricordare in diverse lingue.

👉 Insight da naming strategist: questi esempi mostrano che il naming moderno non si limita a etichettare, ma diventa racconto: unisce radici, valori e visione futura in poche lettere.

4 regole d’oro per un naming vincente nell’edilizia

  1. Essere memorabili – meglio nomi brevi, sonori e facili da ricordare.
  2. Trasmettere solidità – il settore richiede fiducia e credibilità.
  3. Guardare al futuro – pensare a un respiro internazionale e innovativo.
  4. Raccontare una storia – ogni nome deve essere un manifesto identitario.

Il naming: il primo mattone

Se pensate che un nome sia “solo un’etichetta”, provate a immaginare Strabag chiamata “Costruzioni Rossi” o Webuild con un nome troppo tecnico. Perderebbero impatto e forza comunicativa. Il brand naming nell’edilizia è il primo mattone della reputazione: invisibile come le fondamenta, ma indispensabile per reggere l’intero edificio del brand.

✨ Scegliere il nome giusto significa costruire fiducia prima ancora di posare il primo mattone.

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