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Luminist

Case history

In occasione del trasferimento delle collezioni delle Gallerie d’Italia di Napoli da Palazzo Zevallos Stigliano a Palazzo Piacentini, Intesa Sanpaolo inaugura una nuova sede museale, destinata a diventare un importante polo culturale, didattico e gastronomico. In questo contesto nasce la collaborazione con lo chef Giuseppe Iannotti, due stelle Michelin, per sviluppare un’offerta ristorativa articolata e di alto profilo.

L’obiettivo è individuare un nome che identifichi il nuovo progetto gastronomico all’interno del museo, comprendente ristorante, lounge bar all’ultimo piano e bistrot/caffetteria al piano terra, con un naming coerente e declinabile per ciascuno degli spazi.

Il nome scelto è Luminist, un nome evocativo che richiama la luce come elemento chiave dell’arte e dell’esperienza estetica, e che ben si sposa con l’identità del museo e con l’idea di una cucina illuminata da creatività, tecnica e bellezza.

Il nome Luminist rimanda alla potenza luministica di Caravaggio, che a Napoli visse anni fondamentali per la sua produzione artistica, e delle sue opere, uno stile pittorico che punta a creare particolari effetti luminosi mediante l’acceso contrasto fra ombra e luce. Un nome che si presta bene ad identificare un luogo d’arte ricco di stimoli e di emozioni.

Luminist può essere pensato anche come lo spazio luminoso e accogliente, o come il creatore di piatti e cibi raffinati che coinvolgono tutti i sensi. È un nome con un respiro internazionale facilmente associabile sia all’arte sia a un luogo di eccellenza.